mercoledì 30 novembre 2016


Questo è il mio intervento di oggi 30 novembre 2016 sul Disegno di legge di variazione del bilancio.

DISCUSSIONE GENERALE SUL DL 382 / A



Il consiglio giunge a questo appuntamento fuori tempo massimo.

Non è concepibile, infatti, che si sia costretti a esaminare, discutere e votare un provvedimento così complesso in così breve tempo.

Una volta ancora, si può affermare che, il senato accademico che si sta cimentando in una sfida diversa dalla comoda cattedra nella quale sono abituati a dissertare, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza per cercare di risolvere i problemi che attanagliano i Sardi.

In questo provvedimento si legge da una lato il vano tentativo di mettere delle pezze a situazioni gravissime e dall'altro il riuscitissimo intento di piazzare qualche marchetta.

Una pezza, per tutte, è quella prevista per la sanità il cui disavanzo costringe addirittura ad anticipare al 2016 lo stanziamento già previsto per il 2017 con la speranza che il prossimo anno sia migliore dell'attuale.

In sostanza, quindi, la giunta regionale si affida alla buona sorte e non certo ai provvedimenti risolutivi che ci saremmo aspettati da cotanta scienza.

La penuria di risorse e' palese e, questa, potrebbe essere la giustificazione per un'azione poco incisiva e, anzi, dannosa.

Però, quando giungono in aula questi provvedimenti, ci si chiede dove sono finiti i soldi annunciati e strombazzati dal presidente e dagli assessori a seguito della schiacciante vittoria, a loro dire, ottenuta con lo stato.

LA NUOVA SARDEGNA DEL 12 DICEMBRE 2015

Regione, chiusa la vertenza entrate con lo Stato: in arrivo 600 milioni

L'annuncio del presidente Francesco Pigliaru e dell'assessore al Bilancio Raffaele Paci. Le risorse resteranno nell'isola e non passeranno più da Roma

L ANUOVA SARDEGNA DEL 17 MAGGIO 2016

CAGLIARI. Oggi è stata messa la parola fine – ha commentato Pigliaru – sulla lunga e complicata Vertenza entrate Sono felice di poter chiudere da presidente una partita avviata dieci anni fa da una Giunta di centrosinistra». Per proseguire: «Abbiamo ottenuto un risultato straordinario grazie a un rapporto sempre leale e di costante collaborazione tecnica e politica col Governo e la Ragioneria dello Stato. È stato però decisivo anche il ruolo del Consiglio regionale e l’impegno della Commissione paritetica». La conclusione del comunicato ha proprio il tono della festa. «Da oggi portiamo a casa regole certe, condivise e che ristabiliscono, una volta per tutte, quanto spetta alla Sardegna».

Se non fosse che in ballo c'è il destino della Sardegna, e dei Sardi che, ancora, con coraggio, nonostante questa giunta, resistono qui, ci sarebbe da credere che siamo su scherzi a parte.

Avete idea di cosa sta facendo lo Stato con le risorse delle province?

Avete provato a chiedere alle province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari quanto lo Stato sta sottraendo loro?

Bene io l'ho fatto:

Ho inviato una lettera ai responsabili dell'area finanziaria delle province suddette chiedendo che mi dessero le tabelle con i fondi sottratti dallo Stato.

I fondi sono rivenienti dai seguenti cespiti:

RC auto e Imposta Provinciale sulle Trascrizioni.



Il risultato è il seguente:


SASSARI – OLBIA TEMPIO 108.574.244,2
NUORO – OGLIASTRA 45.265.631,46
MEDIO CAMPIDANO 26.483.654,76
CARBONIA IGLESIAS 23.798.551,55
CAGLIARI 121.310.134
ORISTANO 22.176.584,08
TOTALE 347.608.800,05






Tra il 2012 e il 2016 alle disastrate province sarde sono stati sottratti 347.608.800 milioni di euro.

Come vedete alla provincia di Cagliari, per esempio, sono stati sottratti la bellezza di 121.310.134 milioni di euro che sommati a quelli sottratti all'ex provincia del Medio Campidano e Carbonia Iglesias assomma in totale a 171.592.340,31 milioni di euro.

Certo ricordate la festosa giornata del 17 novembre quando in pompa magna il presidente del consiglio è atterrato a Cagliari per siglare il fantastico PATTO PER CAGLIARI.

E per una volta non raccontò una bugia quando dichiarò testualmente:

Patto per Cagliari, Renzi: «Soldi veri per l'Isola, 168 milioni a imprese e trasporti»


E vero: sono soldi veri e reali.

Sono soldi dei Sardi perché i 168 milioni previsti nel Patto per Cagliari sono una parte dei 171 milioni sottratti alla provincia di Cagliari.

E la giunta e la maggioranza cosa fa ?

Tutta la maggioranza, anche coloro che dichiarano di avere la schiena dritta, con animo grato ringraziano.

E oggi, a proposito di province, cosa ci propone la giunta regionale nel Dl in discussione?

Nel comma 16 si prevede di autorizzare per l'anno 2016 la spesa di euro 2.100.00,00 a favore della provincia di Nuoro al fine di garantire gli equilibri di bilancio e per assicurare l'esercizio delle funzioni fondamentali.

Alla provincia di Nuoro, compresa l'ex provincia ogliastra, sono stati sottratti dal 2012 al 2016 la bellezza di 45.265.631,46 milioni.

Alla zona più disastrata della Sardegna con strade da incubo, con la disoccupazione da tragedia con lo spopolamento inarrestabile, vengono sottratte queste risorse e non si leva una sola voce per tentare di fermare questo scempio.

Anzi, si prevedono elemosine dallo scarno bilancio regionale per garantire gli equilibri di bilancio.

Come questo possa essere tollerato dalla maggioranza di questo consiglio resta per me un mistero soprattutto se penso a chi ha trionfalmente plaudito a operazioni di facciata senza alcun esito concreto e reale sul destino dei sardi.

Mi chiedo quanto potrà durare questa situazione di inganno che il governo italiano sta pervicacemente imponendo ai Sardi.

Non molto credo e spero.

E il provvedimento che oggi stiamo esaminando potrà accelerare il rigetto da parte dei sardi di una maggioranza supina e succube di un governo ladro.

mercoledì 10 agosto 2016

SU TOSSILO DI CHI E' OSTAGGIO LA GIUNTA REGIONALE?


Per conoscere la storia giudiziaria e politica del famigerato revamping dell'inceniritore di Tossilio invito a leggere la mozione che ho depositato oggi dove faccio un breve riepilogo.
Le considerazioni espresse in quella mozione sono tutte derivate dal comportamento ingiustificabile della Giunta Regionle che infischiandosene del parere del Consiglio Regionale ha deciso di proseguire imperterrita nell'iniziativa addirittura bloccata, non da un comitato, non da un cittadino, non dal Consiglio Regionale, bensì dal TAR.
Perchè? Di chi è ostaggio la Giunta Regionale della Sardegna? a chi deve questo revamping bocciato dalla magistraturae non voluto dai cittadini?
A queste domande il Presidente Pigliaru dovrà rispondere in Consiglio Regionale e spiegare e giustificare, se riesce,  questo assurdo comportamento.


Questa è la mozione depositata oggi 10 agosto 2016



CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

MOZIONE N. XXX

MOZIONE Carta Mario Angelo Giovanni sulla necessità di stralciare dal “Patto per la Sardegna” l’intervento di “Revamping del termovalorizzatore per rifiuti urbani di Macomer” e di riconvertire le corrispondenti somme in azioni mirate a combattere lo spopolamento dei piccoli centri della Sardegna, nonché al reimpiego dei lavoratori attualmente impegnati presso gli impianti di termovalorizzazione e termodistruzione dei rifiuti.
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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE

  • con il ricorso numero di registro generale 819 del 2015, integrato da motivi aggiunti, proposto dall’Unione dei Comuni della Barbagia, dal Comitato Non bruciamoci il futuro di Macomer, dall’associazione Zero Waste Sardegna e dal Comune di Nuoro i ricorrenti hanno impugnato la deliberazione con cui la Giunta regionale ha confermato l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata successivamente dalla Provincia;
  • col ricorso in questione, i ricorrenti hanno chiesto l’annullamento dell’Autorizzazione Integrata Ambiente (A.I.A.) rilasciata al Consorzio Industriale di Macomer dalla Provincia di Nuoro, determinazione n. 1289 del 29 luglio 2015 del Settore Lavori Pubblici-Protezione Civile-Ambiente, nonché delle precedenti determinazioni della Provincia di Nuoro nn. 1964 del 25.06.2010, 1446 del 26.07.2013, 1693 del 12.09.2013, 1377 del 11.07.2014, 1878 del 3.10.2014, 712 del 10.04.2015 e 1247 del 24.06.2014, tutte concernenti il rilascio ed il rinnovo dell'A.I.A. al Consorzio Industriale di Macomer;
  • col ricorso in questione è stato chiesto altresì l’annullamento della nota prot. 14383 del 1.08.2014 con la quale la Provincia di Nuoro ha avviato il procedimento ai sensi dell'art. 29-quarter comma 3 del D.L.vo 152/2006 nonché del provvedimento di conclusione della Conferenza di Servizi, della determinazione della Provincia di Nuoro n. 2003 del 21.10.2014 e della nota prot. 17769 del 6.10.2014 della Provincia di Nuoro;
  • col ricorso in questione è stato chiesto ancora l’annullamento della Deliberazione della Giunta Regionale n. 12/39 del 27.03.2015 mediante la quale è stato espresso il giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell'intervento "Realizzazione di una nuova linea di termovalorizzazione da 30 MWt presso il sistema di trattamento rifiuti di Macomer Tossilo - proposto dal Consorzio Industriale di Macomer. Procedura di VIA", della nota prot. 9652 del 20.05.2015 con la quale il Comune di Macomer ha espresso parere favorevole all'intervento, della Conferenza di servizi decisoria provinciale, il cui esito è stato favorevole alla modifica sostanziale dell'A.I.A. per la costruzione e l'esercizio di una nuova linea di termovalorizzazione da circa 30 MWt (non conosciuta);
  • col ricorso in questione è stato chiesto inoltre l’annullamento della nota prot. 12576 del 5.06.2015 del Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), della nota prot. 1307 del 19.06.2015 del Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), della nota prot. 13745 del 22.06.2015 del Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), della Deliberazione della Giunta regionale Sardegna n. 12/22 del 25.03.2010 e della Deliberazione della Giunta regionale Sardegna n. 39/32 del 23.09.2011, della nota ASL Nuoro prot. PG/2015/0011100 del 4 marzo 2015, del parere dei Vigili del Fuoco; di tutti gli ulteriori provvedimenti, atti o pareri istruttori cha hanno determinato e sostenuto il provvedimento definitivo di A.I.A. del 29.07.2015 e il provvedimento di V.I.A.;
  • con i MOTIVI AGGIUNTI, infine, depositati il 3 dicembre 2015, è stato infine chiesto l’annullamento del permesso di costruire comunale n. 32 del 27.10.2015, relativo alla realizzazione di una nuova linea di termovalorizzazione da 30 MWt presso il sistema di trattamento rifiuti di Macomer, rilasciato dal Dirigente del settore tecnico del Comune di Macomer al Consorzio per la Zona Industriale di Macomer;
  • con l’Ordine del Giorno n. 41, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 13 maggio 2015, si impegnava la Giunta regionale affinché “prima di intervenire in materia di gestione dei rifiuti, compresi i procedimenti su Tossilo, ponesse in essere tutti gli adempimenti per l’effettuazione di campagne di monitoraggio sullo stato di salute della popolazione nell’area del Marghine, nonché su opportuni indicatori biologici, come peraltro previsto nella Deliberazione della Giunta regionale n. 12/39 del 27 marzo 2015 e a dare corso in maniera celere all’aggiornamento del Piano Regionale in materia di gestione di rifiuti e a porre in essere in tempi rapidi il disegno di legge sul sistema di governo dei rifiuti”;
ACCLARATO CHE

  • con la Sentenza del TAR Sardegna n. 00629/2016 il ricorso n. 819/2015 è stato accolto ed è stato determinato l’annullamento degli atti impugnati, in primis il provvedimento conclusivo di AIA, nonché gli atti presupposti e endoprocedimentali che implicano l’avvenuta violazione delle previsioni pianificatorie regionali inerenti la tipologia e la caratterizzazione dell’impianto, il quale dovrebbe avere una funzione meramente provvisoria e transitoria;
  • con la suddetta sentenza è stato dato ordine di immediata esecuzione della stessa da parte dell’Autorità amministrativa;
CONSIDERATO CHE

in data 29 luglio 2016 il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ed il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru hanno firmato a Sassari il "Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna - Attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio” ossia un accordo che prevede una somma destinata alla Sardegna pari a circa 2,6 miliardi di euro da investire in azioni atte a superare gli svantaggi dell’insularità;

RILEVATO CHE

  • tra le voci presenti nell’Allegato “Scheda interventi” del suddetto patto di sviluppo, sotto la colonna “Assi di Intervento”, alla voce “Sviluppo economico e produttivo” è riportata la sottovoce “Revamping del termovalorizzatore per rifiuti urbani di Macomer” individuato quale “Completamento intervento”, come meglio specificato nella colonna “Obiettivo patto al 2017”;
CONSIDERATO ANCORA CHE

  • il "Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna - Attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio” ed il relativo Allegato “Scheda interventi” non paiono tenere conto della sentenza immediatamente esecutiva del TAR Sardegna n. 00629/2016;
RISCONTRATO CHE

  • la Giunta regionale, anche nei giorni successivi alla firma del suddetto "Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna - Attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio” non ha rilevato tale incongruenza, né ha dato comunicazione ufficiale al Consiglio regionale di voler intervenire a sanare questo aspetto;
  • la Giunta regionale ha, in tal modo, ulteriormente disconosciuto totalmente la volontà del Consiglio regionale così come espressa nell’Ordine del Giorno n. 41/2015;
CONSIDERATO INFINE CHE

il TAR Sardegna ha evidenziato, anche in linea tecnica, tutte le motivazioni che ostano alla realizzazione dell’impianto di Macomer, sia in termini di sostenibilità economico-finanziaria, che di reale fabbisogno, configurandosi il revamping come un potenziamento dell’impianto, sviando quella che era la volontà del programmatore regionale, che aveva concepito la sopravvivenza di Tossilo al solo fine di consentire l’espletamento di funzioni meramente temporanee, determinando invece la creazione di un vero e proprio “terzo polo”, idoneo ad operare “a regime” e non in via meramente transitoria, come prospettato in sede pianificatoria;

impegna il Presidente della Regione Sardegna e la Giunta regionale

1) affinché venga data immediata attuazione alla sentenza del TAR Sardegna n. 00629/2016;

2) affinché si desista da qualunque intenzione di ricorrere al Consiglio di Stato ai fini dell’annullamento della suddetta sentenza n. 00629/2016;

3) affinché si richieda immediatamente al Governo nazionale di stralciare dal "Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna - Attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio” e dal relativo Allegato A “Scheda interventi” la voce “Revamping del termovalorizzatore per rifiuti urbani di Macomer” individuato quale “Completamento intervento” e qualunque riferimento all’intervento stesso;

4) affinché gli importi corrispondenti alla voce “Revamping del termovalorizzatore per rifiuti urbani di Macomer” vengano comunque mantenuti per la Sardegna e destinati alla creazione di nuove attività lavorative nelle zone interne dell’Isola e nei piccoli centri maggiormente colpiti dallo spopolamento, nonché al reimpiego dei lavoratori attualmente impegnati presso gli impianti di termovalorizzazione e termodistruzione dei rifiuti in altre attività economiche legate ai centri di riciclo già esistenti ed attivi nel territorio regionale o in settori analoghi o ancora, in carenza di posti disponibili, in comparti che verranno individuati;

5) a riferire urgentemente in Consiglio regionale sulla vicenda Tossilo.

Cagliari, 10 agosto 2016

f.to On.le Mario Angelo Giovanni Carta




mercoledì 20 luglio 2016

IL BLUFF DELLA RIFORMA SANITARIA


19 luglio 2016

Questo è il mio intervento in Consiglio Regionale durante la discussione generale sulla riforma sanitaria
UNA PIOVRA STAVA PER ESSERE DECAPITATA



Quando con tanto fervore e messianica ispirazione il Presidente Pigliaru e pochi altri della maggioranza parlavano di Azienda Sanitaria Unica Regionale pensavo davvero che la sanità in Sardegna stava per essere trasformata e strappata alle logiche che fino ad ora l'hanno governata.

Da sempre, lo sanno anche le pietre seppure non votano, sulla sanità si sono costruite carriere politiche importanti e, in alcuni casi, strabilianti per i risultati che sono riusciti ad ottenere.

La sanità è stata violentemente usata e strapazzata fino a ridurla a quello che oggi vediamo:

costi fuori controllo, metà del bilancio regionale vincolato, aumenti spropositati di assunzioni, soprattutto in settori dove si potevano indicare amici e conoscenti a prescindere da una qualunque qualifica o titolo di studio.

Assunzioni che aumentavano sfacciatamente in coincidenza con scadenze elettorali che fossero comunali o regionali.

L'Asl unica doveva servire, anche, per decapitare ed estirpare questa piovra fatta di prediche da pulpito e comportamenti da diavolo.

Io ero e sono favorevolissimo se solo queste finalità fossero quelle vere.

E mentre in maggioranza si disquisiva se era meglio una o tre, o chi sa quante, mi sono chiesto perché vi fosse tanta contrarietà ad un provvedimento sbandierato come la chiave di volta per frenare la deriva alla quale stiamo assistendo.

Ed è stato istruttivo vedere chi era contrario e le ragioni che portavano per questa opposizione.

La più gettonata è stata che troppo potere veniva concentrato su un uomo solo: questo mega direttore generale che ricorda molto quello di fantozziana memoria.

Già si immaginavano le fila di questuanti a perorare cause più o meno lecite e comunque mirate a conservare quelle fette di potere o di consenso acquisite con tanta fatica e perseveranza.

Da oggi vedremo come si è finalmente ritrovata la maggioranza intorno ad un provvedimento che dell'originario obbiettivo, sempre ammesso che vi fosse, non ha niente.

Mi sembra anche l'occasione giusta per ricordare alcune domande da me poste ai commissari delle asl di Nuoro ed Oristano.

Domande per le quali ad oggi non ho ricevuto risposte nonostante abbia inoltrato la richiesta alla asl di Nuoro dal 18 febbraio 2016 su costi aumentati in modo abnorme:

- Ausiliariato costo effettivo annuale 2.186.278 con incremento sul preventivato di 1.532.581 pari al 66.89% annuo contro il previsto pari all'1,67;

- CUP costo effettivo annuale 3.403.597 con un incremento di 2.719.521 pari al 130,41% annuo contro il previsto pari all'1,67%;

- Portierato costo effettivo annuale 1.429.724 con un incremento di 783.724 pari al 44,2% annuo contro il previsto pari all'1,67%.

Naturalmente non rinuncio ad ottenere le risposte per fare chiarezza e dare ai cittadini la verità dei fatti e non lasciare che si lascino abbindolare da chi predica bene e razzola male.

Non rinunciare significa che se non avrò le risposte da chi deve darmele ricorrerò agli strumenti e alle istituzioni previste in questi casi.

Attendo anche risposte dalla asl 5 di Oristano, praticamente sugli stessi argomenti, e proprio pochi giorni fa, la Commissaria Straordinaria ha chiesto una proroga di dieci giorni, per potermi fornire i dati richiesti, alla quale ben volentieri ho acconsentito.

A fronte di queste fatti consideravo l'asl unica come uno strumento, fortemente voluto dal Presidente Pigliaru, destinato a fare effettivamente chiarezza e a interrompere drasticamente l'abuso fatto negli anni in questo settore.

Abuso che, come è superfluo specificare, ha riguardato tutti i partiti nessuno escluso compreso, quando ne ha avuto l'opportunità, anche il mio.

L'esame del Dl oggi in discussione mi ha però riportato alla cruda realtà.

Intanto non è vero che si istituisce un'asl unica.

Il comma 5 dell'articolo 1 ne individua da subito 5:

  1. La prima impropriamente denominata Azienda Sanitaria Unica Regionale che come si vedrà unica non lo è proprio;
  2. La seconda l'azienda ospedaliera Brotzu;
  3. La terza l'azienda ospedaliera universitaria di Cagliari;
  4. La quarta l'azienda ospedaliera universitaria di Sassari;
  5. La quinta l'azienda regionale dell'emergenza urgenza.

Da queste cinque asl, ovviamente, discendono una marea di nomine.

    • L'asur (articolo 3) avrà un Direttore generale, un direttore amministrativo e un direttore sanitario;
    • Uguale per le altre quattro asl.
    • Il Dl 321 prevede la creazione delle Aree socio sanitarie locali: ancora un numero indefinito e sarà l'atto aziendale a dirci quante saranno ed è facile prevedere che, essendo a loro volta dotate di autonomia gestionale seppur secondo gli indirizzi strategici aziendali, anche qui spunteranno i tre direttori per i quali si prevede già, comma 2 articolo 5, l'ufficio di staff.
    • Le assl sono a loro volta organizzate in distretti socio -sanitari anche questi dotati di autonomia tecnico - gestionale , comma 1 articolo 6, e in ogni distretto è previsto un direttore responsabile il quale si avvale a sua volta di un ufficio di coordinamento (comma 6, articolo 17 legge regionale 10 del 2006);
    • Infine abbiamo i collegi sindacali della aziende sanitarie.

Volendo fare un piccolo e veloce calcolo sono da nominare:

    • 5 direttori generali;
    • 5 direttori amministrativi;
    • 5 direttori sanitari;
    • Un numero imprecisato di direttori delle aree socio sanitarie locali;
    • Un numero imprecisato di uffici di staff dei direttori delle assl;
    • Un numero imprecisato di direttori dei distretti socio - sanitari;
    • 15 componenti per i 5 collegi sindacali delle asl;

Nel merito quindi siamo fermi allo stato delle cose che si voleva forse cambiare e non si vedono all'orizzonte veri cambiamenti che di sicuro non arriveranno con questo DL.

Un'occasione vera, eccezionale, per introdurre i cambiamenti necessari se questa maggioranza, e la giunta in prima fila, con il coraggio dichiarato, ma ben nascosto nei fatti, avessero davvero messo mano ad un serio riordino.

Riordino che doveva partire dall'abrogazione di tutte le norme che nel tempo si sono affastellate sul tema sanità e sostituirle con un disegno di legge organico, ordinato e chiaro per dare un segnale di vero cambiamento.

Il DL 321 è tutt'altro che una legge di riforma.

E' una leggina che ritocca qua e là e fa alcuni richiami a leggi esistenti:

    • richiamo all'articolo 9 della l.r. 10/2006 per il funzionamento dell'asur;
    • modifica al primo periodo del comma 3 dell'articolo 9 della l.r. 10/2006;
    • richiamo all'articolo 10 della l.r. 10/2006 per le disposizioni applicabili al d.g. dell'asur;
    • modifiche al comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 10/200&;
    • modifica del comma 4 dell'articolo 10 della l.r. 10/2006;
    • modifica del comma 5 dell'articolo 10 della l.r. 10/2006;
    • richiamo al comma 11 dell'articolo 3bis del D.lgvo 502/1992;
    • modifica del comma 3 dell'articolo 17 della l.r. 10/2006;
    • modifica del comma 7 dell'articolo 17 della l.r. 10/2006;
    • sostituzione dell'articolo 15 della l.r. 10/2006;
    • sostituzione dell'articolo 13 della l.r. 10/2006;
    • sostituzione dell'articolo 11 della l.r. 10/2006;
    • soppressione del secondo periodo del comma 1 dell'articolo 14 della l.r. 10/1997;
    • aggiunta della lettera cbis dopo la lettera c) del comma 2 dell'articolo 14 della l.r. 10/1997;
    • Sostituzione del comma 4 dell'articolo 14 della l.r. 10/1997;
    • Soppressione di alcune parole al comma 5 dell'articolo 14 della l.r. 10/1997;
    • Soppressione di alcune parole al comma 2 dell'articolo 16 della l.r. 10/1997;
    • Sostituzione del comma 1 dell'articolo 17 della l.r. 10/1997;
    • Aggiunta di alcune parole nel comma 1 dell'articolo 18 della l.r. 10/1997;
    • Sostituzione dell'articolo 20 della l.r. 10/1997;
    • Sostituzione del comma 1 dell'articolo 21 della l.r. 10/1997;
    • Sostituzione del comma 2 dell'articolo 25 della l.r. 10/1997;
    • Sostituzione dell'articolo 27 della legge 10/2006;
    • Modifica all'articolo 29 della l.r. 10/2006;
    • Introduzione dell'articolo 29bis nella l.r. 10/2006;
    • Introduzione dell'articolo 29ter nella l.r. 10/2006;
    • E infine all'articolo 16 del DL si effettuano alcune abrogazioni a macchia di leopardo.

Ma quale riforma? Ma quale coraggio?

Ve lo ha già detto la prima commissione nel suo parere approvato a maggioranza, con il voto contrario della minoranza e con l'astensione del Presidente.

Un parere dato a denti stretti, contro voglia e dove si leggono alcune verità :

    • manca una revisione organica e un più adeguato coordinamento della disciplina della materia;
    • manca un riordino complessivo dell'intero settore socio sanitario e parla chiaramente di un'occasione perduta;
    • un DL che, si legge ancora, potrebbe creare difficoltà di ordine interpretativo e di coordinamento nell'applicazione della riforma;
    • pone il problema per gli ambiti territoriali previsti a proposito della aree socio sanitarie locali in quanto manca un coerente raccordo fra le previsioni del DL e le norme di cui alla legge 2 del 2016

In sostanza una sonora bocciatura di tutto l'impianto di un DL confuso che non raggiungerà alcun serio obbiettivo e che renderà difficile la sua stessa applicazione.

Una riforma nata già morta con una maggioranza che fa i conti per sapere cosa spetterà a ciascuno e valutare se le posizioni fin qui acquisite potranno essere confermate.

In casi come questo non è necessario scomodare il coraggio, basta e avanza la vostra gran faccia tosta.

Angelo Carta