venerdì 13 ottobre 2017



COSA POTRÀ ACCADERE ALLE ELEZIONI POLITICHE?
Non mi appassiona il discorso sulle elezioni politiche dell'anno prossimo, se non fosse per il riflesso che potranno avere sulle elezioni regionali che le seguiranno.
Per tale ragione, provo a immaginare che cosa potrebbe accadere nelle prime da condizionare le seconde.
È indubbio che ogni scelta dei partiti, finora, appare condizionata dall'ambizione del leader.
Così chi desidera diventare Parlamentare o Presidente della Regione Sardegna cerca, in vista delle elezioni politiche, di collocare se stesso, e il Partito del quale è leader, in posizione utile per raggiungere il suo personale obbiettivo.
E già questa impostazione ritengo sia sbagliata.
La giusta, secondo me, dovrebbe essere l’elaborazione di un progetto che preveda cosa sia opportuno fare per dare alla Sardegna un buon governo che ne favorisca lo sviluppo.
Un governo diverso dall'attuale e, possibilmente, anche dai precedenti.
Una proposta ai Sardi tale da rompere il vecchio equilibrio finora bloccato tra l’alternanza centrodestra e centrosinistra con una spruzzata qua e là di sardismo e riformazione.
Al momento solo i Cinque Stelle propongono un'opzione di rottura col passato.
Anche la galassia indipendentista sta cercando di costruire con fatica, ma con determinazione, un'opzione diversa da quelle note.
Ovviamente questa galassia attende, spera e lavora, affinché in tale opzione il PSd'Az rompa gli indugi e decida di fare una SCELTA verso il POLO NAZIONALITARIO.
Ma il PSd'Az dove sta andando?
Difficile cogliere dalla dirigenza del Partito segnali chiari che indichino inequivocabilmente una direzione.
Per tale ragione si cerca di capire, dal detto e dal non detto, cosa ha in mente la testa del Partito: Segreteria e Segretario nazionale.
Nell’articolo, che riporta l'intervista del Segretario nazionale di venerdì 6 ottobre 2017 rilasciata alla Nuova Sardegna, a proposito delle possibili alleanze si legge:È ovvio però che, nella tre giorni, i Sardisti parleranno anche di alleanze per l'anno prossimo quando ci saranno le Politiche e fra due anni quando sarà rinnovato il Consiglio regionale. Come detto, è possibile che il PSd’Az nel primo caso (politiche) punti a costruire un “polo nazionale”, aggregando intorno a sé altri partiti della galassia sardista, autonomista e indipendentista. Per le Regionali bisognerà vedere fra i partiti chi si riconoscerà nel modello di sviluppo e di governo che sarà al centro di Narcao”.
Ho volutamente tralasciato i riferimenti alla felicità e al reddito europeo per non offendere i tanti Sardi disoccupati, in cassa integrazione, mobilità e in lotta per sopravvivere.
Concentriamoci sul passaggio delle alleanze.
Per le politiche si costruirà un “polo nazionale”, mentre per le regionali si vedrà: questo è il succo.
E questa è l'impostazione, sempre secondo me, sbagliata che si fonda non su cosa sia meglio o giusto per i Sardi, ma su cosa sia meglio o giusto per il leader che, come noto, ha in mente di veleggiare verso Roma nel Parlamento italiano.
Chiariamo subito che io non ho proprio nulla contro tale desiderio che non sarebbe in contrasto con ciò che sarebbe meglio o giusto per i Sardi se non fosse per un piccolo particolare.
Con la legge elettorale nota come Rosatellum bis è necessario che si superi la soglia del 3% a livello “nazionale” sia alla Camera che al Senato.
Orbene, per superare questa soglia è indispensabile un'alleanza con un partito di oltre tirreno disposto ad accogliere il PSd’Az nella coalizione.
Se il PSd’Az ottenesse l'alleanza con un partito italiano per le politiche, e magari eleggesse il suo Segretario nazionale o chi per lui, quale Deputato o Senatore, sorgerebbe spontanea la domanda: ma questa alleanza il partito italiano la concede a gratis?
Cioè, il partito italiano in coalizione, ragionevolmente possiamo immaginare cosa chiede in cambio al PSd’Az?
La risposta è semplice: se ti allei con me alle elezioni politiche devi allearti con me anche alle prossime elezioni regionali.
Risultato: ADDIO POLO NAZIONALITARIO

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