PARTIDU
SARDU – PARTITO SARDO D’AZIONE
Oristano lì, 13 maggio 2017
Il Consiglio Nazionale riunito ad Oristano il 13 maggio 2017,
alla conclusione del dibattito sulla situazione politica attuale in Sardegna
discute la seguente DELIBERAZIONE
PREMESSA
"Non c'è dubbio
che le prossime elezioni regionali segneranno una tappa storica nel progresso
politico della Sardegna perché siamo certi che il Partito Sardo tornerà in
Consiglio regionale con una rappresentanza tanto consistente da imporre
all'approvazione delle altre forze sempre più larghe quote del nostro
programma. Per questo ci prepariamo senza arroganza e senza nasconderci alle
immense difficoltà che incontreremo sul nostro cammino per la conquista
dell'indipendenza nazionale".
Queste sono le parole con le quali, il Solco del 15 maggio
1984, introduceva la relazione del segretario nazionale Carlo Sanna che aprì il
21° Congresso Nazionale del Partito Sardo d'Azione a Carbonia.
“Un Congresso Straordinario - disse Carlo Sanna - non solo perché il Partito ne
organizzerà un altro entro l'anno (che sarà quello ordinario), ma perché
straordinarie sono le circostanze in cui viene celebrato”.
Allora le circostanze erano una vigorosa affermazione del
Partito sardista nel giugno del 1983 e l'attesa per quella che sarebbe stata la
più grande vittoria del nostro Partito raggiungendo, nelle elezioni regionali
del 1984, lo storico risultato del 13,7% e l’elezione di ben 12 Consiglieri
regionali.
Risultato non casuale e fortemente cercato dal nostro
Partito.
Al congresso di Carbonia, infatti, fu affidato il non lieve
compito di riprendere in esame tutta la tematica sardista degli ultimi anni, di
approfondirne e verificarne i contenuti al fine di elaborare un credibile
progetto di governo della Sardegna.
"Ci troviamo di fronte a una crisi economica - disse Carlo Sanna - che tormenta l'Italia
e i cui effetti negativi, come sempre, si moltiplicano in Sardegna".
Allora come oggi e forse oggi peggio di allora.
Il primo problema da considerare fu l'occupazione. Allora
come oggi.
Il PSd'Az seppe cogliere la sfida e si propose come strumento
di riscatto del popolo sardo.
Una stagione importante la quale tuttavia si fermò lì, al
punto di partenza.
Da quel momento, lentamente ma inesorabilmente, il nostro
Partito ha iniziato a perdere consenso e ad essere sempre più accerchiato da
altre formazioni che ispirate al programma sardista iniziarono a fare loro ciò
che il PSd'Az non fece più: occuparsi dei Sardi.
Sembra quasi che il nostro Partito abbia perso consapevolezza
di sé stesso e della propria funzione.
Gradualmente e inesorabilmente stanno venendo meno le ragioni
stesse dell'esistenza del PSd’Az per responsabilità esclusivamente nostre.
E' di tutta evidenza che il Partito sta attraversando un
momento difficile come è evidente che il gruppo dirigente non sembra in grado
di poterlo gestire.
I continui rinvii del Consiglio Nazionale voluti e supportati
da un gruppo di consiglieri sono incomprensibili.
Il Consiglio Nazionale è il luogo di confronto ed
elaborazione politica del Partito. Disertarlo o, come è stato fatto,
boicottarlo, nega l'unica opportunità dei Sardisti per confrontarsi e parlare
della politica che il Partito fa e dovrebbe fare.
Viene sottratto ai Consiglieri Nazionali il loro ruolo.
Negando la possibilità del confronto si rende del tutto
inutile l'appartenenza al Partito.
Dal Congresso Nazionale, ottobre 2015, sono trascorsi ad oggi
19 mesi.
Gli organi sono tutti in carica dal Segretario Nazionale al
Ministro degli Esteri. Eppure non si sa quale sia la strategia che si sta
conducendo.
Cosa vogliamo fare alle prossime elezioni politiche? E alle
prossime regionali? Come vanno interpretate le alleanze al comune di Cagliari?
Sono un segnale per il futuro? E l'ingresso in giunta nella terza città della
Sardegna, Quartu, come va letto? Alle prossime elezioni politiche cosa
intendiamo fare? L'esperienza di Olbia, seppur perdente dal punto di vista
numerico, deve proseguire anche altrove? A Oristano, capoluogo di Provincia,
come ci stiamo posizionando? Dopo l'esperienza di Nuoro, positiva, come
intendiamo proseguire? In Consiglio Regionale come stiamo procedendo? Ci sono
ipotesi di allargamento del Gruppo e se si con chi e per quale progetto? Il
tesseramento: è definito?
Le domande senza risposte sono tante ed è dovere del gruppo
dirigente, Segretario Nazionale in testa, darle o, almeno, consentire di
discuterne.
Ad oggi questa possibilità ci è stata negata per
responsabilità di questo gruppo dirigente.
Inevitabilmente questa situazione si è inevitabilmente
riversata nelle sezioni e conseguentemente è difficile mantenere o, più
difficile ancora, aumentare il consenso.
Le sezioni, nucleo storico e determinante del Partito, oggi
sono allo sbando a causa anche dell'accorpamento di federazioni storiche
commissariate da settembre e oggi addirittura senza commissari essendo scaduti.
Da questa confusione di strategia e di organizzazione il
Partito deve uscirne quanto prima e servono due cose fondamentali:
1) il progetto da proporre ai Sardi;
2) l'organizzazione del nostro Partito che vogliamo darci per portarlo avanti.
2) l'organizzazione del nostro Partito che vogliamo darci per portarlo avanti.
Sul progetto è opinione comune che si possa attingere a piene
mani dalla nostra quasi secolare esperienza e dal confronto con la realtà
attuale.
Sull'organizzazione del nostro Partito, a distanza di oltre
un anno dalla delibera della Direzione Nazionale del 12 marzo 2016, si può
affermare che l'idea di adeguarla a una legge regionale (la n° 2 del 5 febbraio
2016) sia stato uno sbaglio.
Si disse, in quella delibera, che l'adeguamento alla legge
regionale 2/2016 era necessario "al
fine di evitare il blocco del funzionamento delle strutture federali del
Partito…" come se una legge regionale, sulla quale il Gruppo
consiliare del PSd’Az ha peraltro votato contro, potesse in qualche modo
influire sul funzionamento del nostro Partito
Ma se l'intenzione era quella, a ben vedere, si può affermare
che è stata la delibera della Direzione Nazionale a bloccare il funzionamento
delle federazioni.
Considerato che il tempo a disposizione è poco: le elezioni
politiche sono ormai alle porte e anche le elezioni regionali non tarderanno.
Si devono compilare le liste ed è necessario iniziare da
subito, ma invitare persone autorevoli a candidarsi nel nostro Partito presuppone
un progetto e un'organizzazione che ora sono assenti.
Tanto premesso con voti favorevoli n°_______ e voti contrari
n°________ il Consiglio Nazionale, APPROVA / RESPINGE con la presente,
DELIBERA
DI
1)
Revocare con effetto immediato la Deliberazione
della Direzione Nazionale del 12 marzo 2016;
2)
Rendere operative con effetto immediato le 8
federazioni storiche nelle quali era organizzato il Partito Sardo d'Azione tra
l'altro coincidenti con gli altrettanti collegi previsti dalla legge elettorale
per il Consiglio Regionale di: Cagliari, Sulcis, Medio Campidano, Oristano,
Ogliastra, Nuoro, Gallura, Sassari;
3)
Ripristinare nelle 8 federazioni di cui al punto
2, i segretari o commissari in carica alla data del 12 marzo 2016, col mandato
di celebrare i congressi di federazione che dovranno tenersi obbligatoriamente
entro il 30 giugno 2017;
4)
Proseguire tutti i confronti utili e necessari
alla creazione di uno schieramento di impronta identitaria in grado di offrire
ai Sardi un'alternativa per il governo della Sardegna;
5)
Costituire un comitato composto da 9 membri, di
cui 8 eletti dal Consiglio Nazionale su proposta del Presidente che ne fa parte
di diritto, con il compito di elaborare
un manifesto politico che sia alla base dell'azione politica del Partito. Potranno essere eletti anche personalità di
comprovata cultura e rappresentatività dell'area sardista anche se non iscritti
al Partito in numero non superiore a tre.
Forza Paris